Documentario
Sinossi
Occorre ritrovare un contatto. Un contatto profondo e autentico con la propria acqua. Un momento in cui sostare lì e rispecchiarsi: con le proprie lacrime, con i propri pensieri, con la propria vita. È stato come mettere una sedia in mezzo alla corrente per ascoltare le storie che quest’acqua porta con sé e provare la vertigine di una profondità umana, culturale e sociale. Sentire che, come è tipico nella modernità, tutto scorre e scivola via e allo stesso tempo qualcosa rimane. Qualcosa che non è da ricercare solo nelle grandi piene o nelle grandi secche, ma nel quotidiano fluire del tempo. È lo scorrere silenzioso della vita che ci interessa come un giardino riseminato dopo ogni piena, un canto che risuona e unisce sponde diverse o un falò dove scaldarsi e fare festa. La storia dei popoli ci ha insegnato che attorno al fiume si genera vita. È così: attorno al fiume si incontrano personaggi vivi che rappresentano germogli in tempi di siccità idrogeologica e aridità culturale. Attorno a un fiume che rischia di diventare sempre di più solo una scenografia per aperitivi ci sono storie e realtà che resistono e si rigenerano. Lungo il fiume si incontrano pesci e uomini che tentano di risalire la corrente per sopravvivere. Perché è la natura di questa gente.
Storie di provincia
Abbiamo portato il documentario in vari Comuni del territorio durante l’estate 2023. La proiezione è stata preceduta da una performance teatrale legata a ricordi e aneddoti del Comune che ci ha ospitato.
Venerdì 23 giugno, ore 21.30 a Pescarolo
proiezione introdotta da testo di Mattia Cabrini
interpretato da Mariantonietta Parrella e Luca Taino
Venerdì 7 luglio, ore 21.30 presso la Vecchia Filanda di Soncino
proiezione introdotta da una performance teatrale di Mattia Pagliarini, Andrea Sangiovanni, Marta Vanoli e Michele Pagliarini
Domenica 10 settembre, ore 18.00 presso l’oratorio di Castelleone
proiezione introdotta da una performance teatrale con Luca Taino e Mariantonietta Parrella
La città che scorre
Grazie al progetto Cultura Bene Comune 2023 e al Patrocinio del Comune di Cremona, il documentario “La memoria dell’acqua” è stato proiettato anche:
Mercoledì 6 settembre, ore 21.00 presso Canottieri Baldesio a Cremona
proiezione introdotta da una performance teatrale con Ester Tolomini e Maddalena Parma
La ricerca
La domanda da cui è mossa questa ricerca è stata: cosa significa “essere di provincia”? Un termine che spesso nel linguaggio comune funge da dispregiativo: il “provinciale” è una persona chiusa e con la mente ristretta. La ricerca ci ha permesso di aprire gli orizzonti e trovare un contatto con un territorio, un paesaggio e un’umanità particolari. Un territorio che sembra essersi dimenticato della sua bellezza e ora non ci crede più. Un paesaggio che viene vissuto come “sottratto” come se fosse ormai rovinato per sempre e quindi affascinante solo nelle foto d’epoca e nel racconto degli anziani. E infine le persone: scoprire che nella mente degli abitanti di questa provincia c’è l’eredità di naviganti, barcaioli, renaioli e pescatori. Accorgersi che la nebbia è anche una condizione dell’anima che rende tutto più sfumato, compresi i bisogni e i desideri. Eppure è radicata nella gente di questa provincia la tendenza a remare anche quando gli orizzonti sono incerti e sfumati, con la consapevolezza che oltre la nebbia la realtà esiste. La memoria dell’acqua è il tentativo di proporre un contatto con la propria acqua. Un promemoria per l’anima.
Note di regia
Il documentario è costituito da campioni “acquisiti” dall’ecosistema del fiume Po in un’operazione per certi versi simile a quella che si attua in ambito scientifico quando si studia la natura.
In ogni campione, dove troviamo rappresentata la totalità dell’ecosistema stesso, c’è anche l’essere umano, che si autopresenta ancora come elemento organizzatore della realtà e che sembra lasciar trasparire l’esistenza di un rapporto conflittuale con la natura percepita come distinta da sé.
C’è poi una sezione dedicata al mondo agricolo e al fuoco come elemento purificatore e propiziatorio, protagonista di riti propri della tradizione contadina: ci si allontana dalla realtà più propriamente fluviale per sottolineare l’importanza dell’interazione fra tutti gli elementi costitutivi di un territorio.
Lo stesso livello narrativo rimanda intenzionalmente all’essenza del fiume. Il film documentario, cortometraggio scorre , infatti, da una storia all’altra, e da una citazione letteraria all’altra, senza soluzione di continuità, generando volutamente un flusso continuo senza arco drammatico che lascia aperta la possibilità di aggiungere infinite storie.
Un invito dunque a lasciarci portare dalla corrente del fiume – e della storia/Storia – e ad aprirci a incontri e racconti che possono coinvolgerci nella riscoperta del “nostro” Po.
Crediti
La memoria dell’acqua
Documentario
Un progetto:
Compagnia dei Piccoli
Camarada Films
Realizzato con il contributo di:
Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona
all’interno del progetto “Accorciamo le distanze”
Idea originale e produzione:
Mattia Cabrini
Regia e montaggio:
Sol Capasso
Musica e disegno sonoro:
Fabio Gionfrida
Ricerca antropologica:
Francesca Poli