Milano, Cinema Teatro Wagner
dal 2 al 5 ottobre 2025
Foto di Paolo Mazzini

Lo spettacolo
Un gruppo di adolescenti si trova in uno spazio artificiale dove può sperimentare sotto gli occhi degli spettatori le diverse sfide del crescere. Lo spazio costituisce un vero e proprio laboratorio perché tale è il tempo dell’adolescenza: un laboratorio di costruzione dell’identità.
Essa rappresenta un tempo in cui sperimentare emozioni, gesti, relazioni, conoscenze e scelte di vita. Tali esperienze conoscitive però necessitano di una realtà in cui incarnarsi e non sopravvivono nello spazio asettico dove gli attori agiscono. Tali ragazzi e ragazze hanno bisogno di scuola, famiglia, tempo libero, piazza, parco, musica, città… e quindi faranno di tutto per andarsene altrove. Al termine della vicenda solo alcuni di loro però potranno lasciare questo spazio e il pubblico resterà con quelli che non ce la fanno.
Per il debutto è stata scelta una location particolare: l’ultimo piano dell’autosilo Massarotti, luogo che negli anni del covid è stato rifugio appartato per adolescenti stanchi di sottostare alle regole del lockdown. Terrazza di cemento sulla città che ben rappresenta quell’altrove che i ragazzi e le ragazze cercano.
Il Fringe Festival
Nato “ai margini” del Festival Internazionale di Edimburgo nel 1947, il Fringe è oggi il più grande evento di arti performative al mondo, simbolo di libertà creativa, sperimentazione e accessibilità, con migliaia di spettacoli distribuiti ogni anno in tutta la città.
Come sua evoluzione naturale, FringeMI è, come ogni Fringe, aperto, inclusivo, internazionale e multiforme. Ciò che lo rende unico è la forte connessione con il territorio: nei diversi quartieri, la programmazione è curata da realtà locali che conoscono e valorizzano i luoghi e le comunità. I palchi di FringeMI Festival non sono teatri ma luoghi deputati normalmente ad altro: pub, negozi, gallerie d’arte, archivi storici, ristoranti, cortili nascosti, e così via. Il risultato è un festival popolare, animato da eventi che diventano parte integrante del tessuto urbano in cui si inseriscono.
Note di regia
Da subito mi è stato chiaro che sarebbe stato improprio utilizzare il linguaggio teatrale per una mera fotografia dell’esistente. Se si vuole un’analisi dell’adolescenza di oggi esistono studi e ricerche, pubblicazioni, film e documentari che lo fanno in maniera eccezionale. Se si sceglie di raccontare la vita attraverso il teatro è più interessante andare oltre la realtà e offrire un punto di vista nuovo.
Dopo le numerose interviste svolte l’impressione che ho avuto è che gli adulti di oggi sappiano già molto dei ragazzi dal punto di vista teorico ma appaiono disorientati nella pratica. Incapaci di gestire quel disagio che spesso i comportamenti dei ragazzi generano negli adulti. Lo stesso identico disagio che in fondo è tratto caratteristico dell’esperienza del crescere e che quindi potrebbe diventare incontro per le generazioni. È chiarissimo notare come lo stare con gli adolescenti per l’adulto chiami in causa il proprio passato e lo obblighi a posizionarsi rispetto ad esso. Di fronte al laboratorio dentro il quale gli attori/adolescenti sono rinchiusi sulla scena come diventa lo sguardo dell’adulto? Selettivo e giudicante oppure più simile a quello dello studioso che osserva con curiosità e passione per capire il senso di alcuni comportamenti? Iperprotettivo tanto da sostituirsi a loro nelle sfide quotidiane o disposto ad affiancarli con discrezione, nella difficile sfida di intuire quella giusta distanza che non ne soffochi l’identità e al contempo non li faccia sentire soli?
Ecco perché Altrove è uno spettacolo teatrale per gli adulti e sugli adulti i cui protagonisti sono adolescenti. Se “Il teatro fa da specchio alla natura” – diceva Shakespeare – forse gli adolescenti oggi reggono inconsapevolmente lo specchio agli adulti.
Mattia Cabrini, regista e autore
Crediti
Altrove
Uno spettacolo teatrale per raccontare gli adolescenti e gli adulti di fronte alla prova del crescere
Con:
Maddalena Parma,
Francesca Poli,
Andrea Sangiovanni,
Luca Taino,
Ester Tolomini
Regia:
Mattia Cabrini
Assistente alla regia:
Carolina Griffini
Luci e audio:
Gabriele Pensieri
Video:
Giovanni Cavalieri
Visual:
Paolo Mazzini