Sinossi
Lo spettacolo parte da un ritmo, che non si svela subito agli occhi degli spettatori, è il ritmo di un gioco antico ed è emozionante come il cuore quando batte forte. Il sipario si apre e nello spazio scenico Mattia e Roberta sono intenti a giocare. Scatoloni di cartone, carta bianca, piume: sono i materiali con i quali giocano trasformandoli di volta in volta: prima in un bosco in cui il lupo fa paura, poi nella città di NON dove un terribile Signor NON detta le regole di quello che si può fare e NON fare. Sarà la Signora Frola a indicare loro la strada per andare a respirare la libertà.
Dal crollo della città nasce un nuovo gioco che li porta in volo a scoprire la leggerezza di una piuma in un mondo poetico di parole leggere di silenziosi gesti. Di nuovo poi si apre un nuovo gioco e l’azione reinventa un mare, un lungo viaggio su una grande barca verso… il posto dei bambini. Ogni gioco ha le proprie regole, e anche i propri conflitti: chi comanda e non vuole eseguire, chi vuole lo stesso giocattolo, chi si diverte a costruire e chi a distruggere.
Mattia e Roberta scoprono che la soluzione dei conflitti avviene solo attraverso il dialogo, la collaborazione, la comprensione e la condivisione. Ci siamo messi in gioco cercando quella meraviglia, quello stupore quel piacere della scoperta che solo l’attività ludica, il gioco simbolico, se magico ci hanno fatto ri-scoprire.
Avevamo una grande voglia di giocare e di metterci in gioco per trovare un posto a quel bambino che scalpita dentro di noi.
Crediti
To play
Il posto dei bambini
Di e con:
Mattia Cabrini
Roberta Paolini
Costumi e scenografia:
Francesca Biffi
Disegno luci:
Marco Rossetti
Regia:
Aurelia Pini