Volammo davvero

Il Carrozzone degli Artisti in collaborazione con Compagnia dei Piccoli

Foto di Paolo Mazzini

Il progetto

Il Carrozzone degli artisti da diversi anni incontra il pubblico nelle piazze e nelle strade; attraverso i suoi spettacoli ha incontrato migliaia di persone che hanno potuto vivere emozioni forti, esperienze magiche e ricche di stupore. Il pubblico è stato testimone non solo di uno “spettacolo di strada” ma di una vera e propria esperienza di integrazione e di comunità. L’inclusione e il tema della fragilità sono diventati tratti caratteristici della poetica del Carrozzone producendo esperienze artistiche tradotte poi in molteplici linguaggi (libri, teatro, fotografia, mostre…).
Mentre oggi si lavora al terzo spettacolo della compagnia, è nato un desiderio: quello di tornare in teatro!  Tornare in teatro dove questo viaggio è partito arricchiti di tutte le sensibilità e sguardi incontrati in giro per la strada. Il teatro è la casa da cui il Carrozzone ha iniziato il suo viaggio e oggi ci vuole tornare con maggiore consapevolezza.
Ecco allora che il mondo del Carrozzone incontra l’esperienza della Compagnia dei Piccoli di Cremona, che da anni lavora attraverso i suoi spettacoli a un rinnovamento della proposta teatrale sul territorio. Dalla collaborazione di queste due realtà ne nasce questo nuovo progetto.

Lo spettacolo

Volammo davvero è uno spettacolo teatrale. In scena ci sono Alberto e Federica che rappresentano un padre e una figlia. La scena si apre nel loro giardino fatto di giochi, ricordi, magie e sorrisi. Il loro giardino è un roseto. A un certo punto il padre vive delle difficoltà personali che lo porteranno sempre più lontano da quel giardino.
Sarà Federica che proverà in tutti i modi a cercarlo e a salvarlo.  Federica gli starà accanto il più possibile. Nonostante i tentativi di Federica il papà muore e il giardino diventa per lei un luogo in cui rifugiarsi nei ricordi belli del suo passato. Saranno proprio le rose curate insieme che daranno a Federica la forza di rialzarsi e andare avanti. La sua vita tornerà leggera e il ricordo del padre diventerà per lei motivo per continuare a sognare e volare, davvero.

I temi trattati

Lo spettacolo è innanzitutto una storia di relazione. Il rapporto padre-figlia diventa immagine di generazioni diverse, a volte lontane, che tra loro possono ancora dialogare e dirsi qualcosa di autentico. Il tema della fragilità è sicuramente ciò che emerge maggiormente, soprattutto nella vicenda del padre. C’è un tentativo iniziale da parte di Alberto di nascondere tale fragilità, quasi per paura di riconoscerla, ma con l’aiuto di Federica capiamo che l’urgenza del nostro tempo è proprio quella di prenderne consapevolezza e prendersene cura.
Se ci si pensa, è davvero attuale come la fragilità, che spesso indichiamo negli adolescenti e nei giovani, sia specchio di quella crisi dell’adulto che da più parti ci viene descritta. Quasi come a dire che oggi essere adulti significa proprio ammettere ed accettare la proprio fragilità per poi riconoscere quella del mondo più prossimo e compiere il primo passo per prendersene cura. 
C’è poi il tema del gioco e della fantasia come forma di salvezza. La speranza ha bisogno di una fede in qualcuno o in qualcosa che c’è stato davvero fosse anche un ricordo di quando “davvero abbiamo volato”. La speranza ha bisogno di un sogno.
Infine il tema del lutto. La morte rappresenta un grande rimosso del nostro tempo. La stessa pandemia non è stata utilizzata a livello collettivo come occasione per riflettere su questo aspetto. Eppure essa è presente e segna più di ogni altra cosa le nostre vite. Questo vale a maggior ragione per quelle famiglie in cui il “dopo di noi” dei genitori con figli diversamente abili diventa fonte di preoccupazione e ansia. Ancora una volta in questo spettacolo gli attori hanno scelto di accettarla e trasformarla in un volo leggero per dimostrare che insieme si può e si deve andare avanti.

Crediti

Volammo davvero

Un progetto:
Il Carrozzone degli Artisti
in collaborazione con Compagnia dei Piccoli

Con:
Alberto Ghisoni 
Federica Mondini

Regia:
Mattia Cabrini 

Testi:
Mattia Cabrini
Francesco Cancarini 

Collaborazione movimenti di scena:
Giulia Gussago 

Costumi:
Mira Paolillo

Scenografia:
Giulia Cabrini

Luci:
Marco Rossetti

Visual:
Paolo Mazzini

Si ringraziano

Adriano Treccani per aver seguito il processo creativo
con il suo sguardo attento e averlo raccontato con le sue fotografie che toccano il cuore

Giovanni Accornero per aver contribuito al sostegno del progetto

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