Ti amo da morire

Foto di Paolo Mazzini

Sinossi

“Ti amo da morire” è il grido di un uomo che desidera amare, ma non ci riesce; è un pensiero sussurrato all’orecchio detto tra un bacio e l’altro. È l’immagine di un amore complesso, difficile ma che vuole tornare ad essere leggero.
Un testo e uno spettacolo che nasce da una domanda: perché? Perché in una coppia che condivide la casa, il letto, la tavola, il tetto, la vita a un certo punto si insinua la violenza? Non abbiamo la pretesa di dare una risposta definitiva, ma crediamo che raccontare questa storia sia una possibile risposta a questo drammatico fenomeno che lascia senza parole.
In scena ci sono un lui e una lei come tanti, che provano a scivolare da una scena all’altra tenendo insieme tante storie, quelle che sentiamo alla TV, quelle che raccontiamo a noi stessi e quelle che vorremmo vivere.

Perché questo spettacolo?

«Servono sì donne coraggiose, ma soprattutto uomini coraggiosi che non abbiano paura di mostrarsi diversi da quello che da sempre sono stati chiamati a fare»
Alessia Bianchi

«Vorrei dirti dove finisce la mia rabbia, vorrei dirti dove può arrivare la mia gioia, vorrei essere libero di poterti mostrare la mia paura, ma non posso perché ho imparato a chiudermi così bene che non so più aprire la porta»
Mattia Cabrini

«Se ci penso anche me a volte nasce una rabbia improvvisa che mi rimane dentro finché non rompo o colpisco qualcosa. Forse quello che succede a me in piccolo succede ad altri… non è molto rassicurante perché può voler dire che potenzialmente siamo tutti uomini violenti»
Daniele Carrara

Crediti

Ti amo da morire

Di e con:
Alessia Bianchi
Mattia Cabrini
Daniele Carrara

Scenografia:
Biù Lab 

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